domenica 23 febbraio 2020: la parabola del padre misericordioso (Lc 15, 11-32)

Padre misSiamo di fronte ad un padre fuori dagli schemi. Buono, generoso, materno. Un padre che ha saputo creare intorno a sé una situazione confortevole. Una casa che è luogo di abbondanza e dove traspare attenzione e cura per chi vi abita. Nonostante questo, il figlio minore chiede al padre ciò che gli spetta, per poi andarsene. Senza obiezioni, il padre lo asseconda e lo lascia partire. I due figli scelgono quindi due strade diverse: uno si incammina verso altro, l’altro resta. Per uno la casa paterna è luogo di restrizioni e di limiti a cui sottrarsi, per l’altro luogo di certezze e sicurezza. Quando il figlio che se n’era andato, fa rientro a casa, gli equilibri familiari si scombinano: tornato unicamente spinto dalla fame, il secondogenito fa invece esperienza del “di più d’amore” del padre e ( forse) per la prima volta comprende la bontà della vita che conduceva prima. Mentre nell’animo dell’altro figlio, si fa largo il sentimento di essere stato trattato con ingiustizia e irriconoscenza. Entrambi i figli mostrano di non conoscere chi è il loro padre. Nessuno dei due lo ha davvero conosciuto. Entrambi lo hanno pensato padre-padrone, sentendosi e comportandosi più da servi che da figli. A rivelare il padre in tutta la sua grandezza è il momento del ritorno del secondogenito. Da lontano lo vede e con gesti materni lo riveste col “vestito bello”, infilandogli l’anello al dito e i calzari ai piedi, restituendogli la dignità di figlio. Il cuore del primogenito è talmente colmo di amarezza che neppure parla col padre per chiedergli spiegazioni, ma si fa raccontare da un servo quanto sta succedendo. La frattura è grande. I legami familiari sono a rischio ( il primogenito chiama “ tuo figlio”, suo fratello) . La famiglia, sopravvissuta alla partenza del figlio, sembra spezzarsi ora, al suo rientro. E’ necessario fare chiarezza. Il padre “ esce per pregarlo” e gli rivela quanto questo – ma anche l’altro figlio- non hanno capito . Non è un legame di soldi, di quote o di eredità quello che li lega al padre: ma un rapporto di condivisione totale ( “ciò che è mio è tuo”) che ci rende al contempo figli dello stesso Padre e fratelli tra di noi.

 

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